La visita ginecologica by Alex1404 

La visita ginecologica by Alex1404

Claudia si racconta:

Ricordo perfettamente la prima visita ginecologica alla quale mi accompagno´ la mamma quando avevo appena 13 anni dopo che da qualche mese mi erano venute le mestruazioni. E credo che ,come per tutte le altre ragazze della mia eta´, fosse sempre un incubo perche´ era come un mostrare qualcosa che avevi sempre tenuto nascosto nella tua intimita´. Fu cosi´ anche per me I primi anni ed ogni volta che dovevo presentarmi dal medico scelto da mia madre (era lo stesso suo gineocologo ovviamente) mi sembrava di dover affrontare una battaglia tanto ero nervosa fin dalla mattina. Con il passare degli anni e le confidenze con le amiche e le esperienze sia omosessuali che eterosessuali, iniziava a piacermi anche l´ idea di mostrare il mio corpo, ma dopo le prime esperienze eccitanti con la mia amica che mi avevano fatto capire quanto fosse bello sentirsi sfiorare tra le gambe da una lingua femminile e quanto soprattutto fosse sbalorditivo esplodere un numero impressionante di orgasmi davanti ad una donna, decisi di cambiare ginecologo per sceglierne uno di sesso femminile. Trascorsi piu´ di mezz´ora a sfogliare le Pagine Gialle alla ricerca di un nome che potesse darmi l´ ispirazione. I nomi scorrevano sotto I miei occhi mentre sentivo l´ eccitazione aumentare dentro il mio corpo e quasi d´ istinto mentre leggevo tutti I nomi dei medici a disposizione la mia mano si infilo´ sotto il vestitino leggero da casa per darmi una leggera pressione con le dita in mezzo alle labbra gonfie che sentivo gia´ umide dal sottile strato che le ricoprivano. Incappai in un nome che attiro´ subito la mia attenzione: Anna, ma non saprei il perche´. Dall´ indirizzo risultava che lo studio era molto vicino a casa mia e cosi´mi decisi a prendere un appuntamento per telefono sperando di poter sentire la sua voce per sapere almeno cosa avrei dovuto aspettarmi. La voce mi sembro ´ subito convincente e rassicurante. Le dissi che avrei dovuto fare una visita di routine ed il pap-test ma che desideravo cambiare il ginecologo con il quale ero cresciuta. Non so se mi esposi forse un po´ troppo o se la ginecologa intui´ le mie intenzioni, ma la voce le si fece improvvisamente piu´ dolce come quasi per ringraziarmi di averla scelta tra le tante. L´appuntamento era stato fissato per il giorno successivo e trascorsi il resto della giornata e della serata fantasticando su come poteva essere lei, su cosa mi avrebbe fatto, su cosa avrei provato nel sedermi a gambe divaricate davanti ad una donna sapendo che era per motivi di salute e non solo di piacere come avevo fatto altre volte con le mie amiche. Mi sentivo accaldata, e la voglia di toccarmi mi aveva tenuto compagnia tutte quelle ore del pomeriggio. Il mio vestitino leggero a mezza coscia mi sembrava anche troppo pesante quando si poggiava sul perizoma chiaro che sentivo ad ogni passo strusciarmi sulle cosce interne sempre piu´ inumidito. Mi distesi sul divano prima di cena con la mente sempre rivolta al giorno dopo, a quello che sarebbe stato, a quello che sarebbe potuto accadere e con gli occhi semichiusi sentivo I miei umori scivolarmi fuori come da un recipiente che si era aperto. Sollevai le ginocchia lasciando che il vestitino si attorcigliasse sui fianchi e con le dita iniziai manovre rotatorie sulle cosce interne e sulle ginocchia fino a sentire I brividi pervadermi il corpo e lo stomaco contrarsi a ritmi sempre piu´elevati. La punta delle dita sfiorava ogni centimetro delle mie cosce che sentivo ormai fragili e d´improvviso divaricai le gambe per lasciare che le dita riuscissero a toccare anche il bordo del perizoma. Sentivo nella testa il mio respiro diventare piu´ pesante, seguivo il ritmo della mia respirazione e le pulsazioni di desiderio della mia vulva che premeva contro la trasparenza del perizoma. Le mie dita erano ormai tra le mie gambe ed iniziarono a muoversi in senso rotatorio sulle labbra che sentivo sempre piu´ gonfie e socchiuse. Il perizoma mi sembrava talmente fradicio come se mi fossi fatta la pipi´ addosso ma non avevo intenzione di sfilarlo: adoravo questa sensazione di bagnato che partiva dal basso ventre fino a giungere al bordo dell´ indumento. Le mie dita esperte si stavano ormai muovendo vorticosamente sulla mia fica che sentivo pulsarmi sempre piu´ forte. Una leggera pressione ed anche il clitoride si sporse al di fuori delle piccole labbra per farmi contorcere dal piacere al suo strofinamento con il perizoma. Stavo ancora immaginando il giorno dopo quando la mano si sollevo´ dal mio perizoma per entrarvi dentro rapida sentendo le contrazioni dell´ orgasmo quasi giungermi al cervello. Con due dita iniziai a titillarmi il clitoride stringendolo e rilasciandolo, e ad ogni movimento sentivo lampi di piacere che salivano e scendevano dal cervello alla fica senza lasciarmi piu´ il tempo di ragionare. Non potevo piu´fermarmi a quel punto e rapide le dita allargarono le labbra ricchissime ormai del mio nettare per intrufolarsi nel mio piacere. Iniziai un veloce movimento dentro e fuori senza sosta sentendo sulle dita I rivoli di piacere che mi giungevano fino alle cosce ormai spalancate. E dopo una ulteriore pressione del palmo della mano sul clitoride esplosi in contrazioni vorticose che mi riempirono ancor di piu´ il perizoma e le dita del mio adorato succo vischioso. Rimasi cosi´ per qualche minuto lasciando che le dita piano piano si fermassero automaticamente fino a recuperare un po´ di fiato e poi portando le dita alla bocca me le leccai fino a lasciarle lucide della mia saliva. Ero incredibilmente eccitata, non potevo neanche immaginare che solo per aver preso un appuntamento dal ginecologo ero stata capace di godere cosi´ tanto e cosi´ a lungo con le mie dita. Ma ero pronta adesso per il giorno successivo.






Mi sveglio ancora piu´ eccitata, mi faccio una doccia veloce ed accurata non tralasciando nessun particolare sognando ancora I suoi occhi che tra poco mi scruteranno in mezzo alle gambe e le sue dita che mi allargheranno la fica e me la penetreranno. Mi sento gia´ bagnare le labbra e la paura comincia a farsi strada in me, paura magari di aver interpretato male la sua dolce voce, paura di fare una pessima figura facendomi vedere tutta eccitata, paura di scoppiarle sulle dita un orgasmo sicuramente inaspettato. Alle 10.50 suono al campanello e la porta del suo studio si apre. La sala d´ attesa e´ deserta ma sento delle voci dietro ad una porta del piccolo appartemento-studio. L´ altra porta che vedo e´ quella della toilette. Mi accomodo. Avevo scelto un abbigliamento piuttosto provocante ed un po´ mi vergogno mentre sto seduta. Mi ero messa una sottana blu sopra al ginocchio con una camicetta azzurra semitrasparente da dove si scorgeva un top che metteva in risalto la mia terza misura. Il top non era trasparente ma leggero e si potevano intuire le protuberanze dei miei capezzoli che ogni minuto che passava sentivo sempre piu´ indurirsi e sotto avevo scelto un perizoma blu in pizzo da dove traspariva chiaramente la mia peluria non abbondante ma evidente e ben curata. Per concludere un paio di autoreggenti blu notte che bene si intonavano con il vestito e con l´intimo, le scarpe anch´ esse blu scuro. I minuti passavano in silenzio mentre leggere le voci giungevano dalla stanza chiusa ed il mio corpo cominciava a fremere dal desiderio di vederla, di sentirla sopra di me mentre scrutava minuziosamente ogni anfratto del mio corpo. Accavallavo nervosamente le gambe e sentivo la stoffa del perizoma strofinarsi ancora una volta umida sulle mie cosce. Volevo godere ma la paura e l´ ansia tornavano ad impossessarsi di me. D´improvviso un rumore piu´ brusco e la porta si apre lasciandomi udire le loro voci piu´ dettagliatamente. Ne vedo uscire due donne, una sulla quarantina ben vestita ma con un corpo piuttosto flaccido ed abbondante e dietro una signora che a prima vista poteva dimostrare 35 anni, carina, snella, con capelli corti biondi ed un camice bianco che le arrivava subito sopra le ginocchia. La scruto dalla testa ai piedi e noto subito uno sguardo vivo, una pelle pulita e bianca, un collo slanciato attorno al quale un crocifisso rimaneva attaccato ad una catenina d´ oro. Il camice era sbottonato fino a sopra I seni che potevo distinguere di una buona seconda taglia e sembravano lasciati aperti senza alcun sostegno. La cosa mi eccito´ ulteriormente nel momento in cui mi alzai dalla sedia e mi avvicinai alla porta. Le due si salutarono ed a quel punto Anna mi guardo´ fissa negli occhi porgendomi la mano. La seguii nello studio piccolo ma ben addobbato e capii subito quanto sensibile e dolce doveva essere quella donna che adesso mi faceva accomodare di fronte a lei che voltandosi prendeva posto sulla sua sedia dietro al tavolo. Iniziammo a parlare, le raccontai della mia vita, delle mie esperienze precedenti con I miei ginecologi ed ogni tanto sentivo quel suo sguardo talmente forte contro il mio corpo da sentirmi costretta ad abbassare gli occhi. Mi fece alcune domande di carattere generale e continuavo a risponderle con sinceritá ormai fidandomi dei suoi occhi. Era bella, e piu´ la guardavo piu´ avrei voluto spiarle sotto il camice. Di tanto in tanto gli occhi scendevano lungo il suo corpo e potevo scorgere da sotto il tavolo la forma delle sue gambe affusolate e la limpidezza della sua pelle che doveva essere vellutata. Sentivo che mi stavo eccitando in maniera frenetica e me ne accorsi ancora piu´ facilmente nell´ attimo in cui inizio´ a farmi domande legate alla mia vita sessuale. Le raccontai tutto o quasi ma ad ogni parola sentivo la voglia di spogliarmi davanti a lei crescere sempre di piu´. Mi muovevo sulla sedia come se scottasse e sono convinta che lei si accorse di questa mia instabilita´ tanto da tranquillizzarmi. Mi offri´ un bicchiere d´ acqua ed appena la vidi alzarsi e voltarsi notai subito che sotto non portava niente altro che lo slip. Potevo scorgere il disegno che questo provocava sul suo camice e la cosa mi eccito´ ancora di piu´. Cominciavo a fremere, mi sentivo bagnarmi in maniera forse esagerata, avevo voglia di togliermi tutto davanti a lei ed offrire il mil corpo a quelle mani ed a quelle dita che sicuramente avrebbero saputo come farmi godere. Mi porse l´ acqua e ne bevvi un sorso spostandomi ancora sulla sedia ma senza accorgermi che la sottana lentamente era risalita lasciando che il bordo delle mie autoreggenti rimanesse leggermente scoperto. In un attimo cercai di ricompormi ma notai subito che I suoi occhi si erano appoggiati per un istante sulle mie cosce e su quel bordo in pizzo che sentivo stringermi in quel momento. Tossi´appena come per vincere l´ imabarazzo e mi chiese se ero pronta ad iniziare la visita: non vedevo l´ ora, mi sentivo veramente eccitata e non chiedevo altro che di aprire il mio corpo ai suoi occhi. Mi tolsi la camicetta lasciandomi il top, mi sfilai la sottana ed il perizoma e un attimo dopo ero seduta sulla poltrona pronta ad aprire le mie gambe davanti a lei. Le sue prime parole furono. „Claudia sei bellissima lo sai?“ e mi sentii trasalire. Mi misi comoda sentendo flussi di umori che stavano ormai riempiendomi le pareti vaginali. Allargai le gambe e le sue mani mi aiutarono ad appoggiarle sui supporti in pelle che mi sembrarono freddi in un primo momento. „Stai tranquilla“ mi disse, „rilassati, e cerca di controllarti“. Feci del mio meglio e provai a rilassarmi appoggiata allo schienale chiudendo gli occhi. La vidi mentre da un cassetto tirava fuori un paio di guanti di quel materiale leggerissimo ed in quell´ attimo una fitta di desiderio mi avvolse la fica che potevo sentire contrarsi. Si avvicino´ a me guardandomi negli occhi che provavo con molta difficolta´a tenere aperti tanto era il calore che sentivo pervadere il mio corpo ed un attimo dopo sentii le sue mani appoggiarsi sulle mie cosce aperte. Respirai profondamente cercando di controllare I miei impulsi che avrebbero voluto subito portarmi all´orgasmo e le sue mani e le sue dita erano talmente dolci che non fu facile trattenere sospiri piu´ appesantiti. Si sfilo´ il guanto dalla mano sinistra per avere forse miglior presa e dopo un attimo sentii le sue dita sfiorarmi la fica per allargarla. Emisi un gemito incontrollato ma lei non si scosse di un millimetro e continuava con l´ indice ed il pollice della mano sinistra a tenermi divaricate le labbra che sentivo pulsare dentro di me. Provai ad aprire gli occhi per guardarla e godevo nel vedere che mi stava ammirando la fica bagnata. Mi domandavo se si fosse accorta che ero fradicia ma poi mi rispondevo che in fondo era questo che volevo e che avrei fatto di tutto pur di godere davanti a lei. Sentivo l´ aria fresca entrrami nella fica e la cosa riuscii a farmi contrarre anche gli addominali. ero in preda ormai a degli spasmi senza sosta. Lentamente l´ altra mano si avvicino´ alla mia fessura spalancata e potei scorgere il suo dito indice pronto per la penetrazione. Mi guardo´ negli occhi quasi volesse la conferma che poteva continuare e dentro di me la supplicavo di spingere dentro tutta la mano, di farmi urlare dal piacere, di farmi godere come una troia. Sentii chiaramente la prima falange entrare dentro la fica e poi anche la seconda e la terza fino a sentire la punta del suo dito strusciarmi l´utero. Un urlo di piacere accompagno´ questa penetrazione fino a costringerla a fermarsi. „Ti ho fatto male?“ mi chiese; con un filo di voce riuscii a sussurrarle: „No Anna, tutt´altro!“. Riprese allora a muovere lentamente il suo dito contro le mie pareti ed ogni movimento seppur impercettibile mi provocava delle fitte di piacere meravigliose. Sentivo la mia fica sbrodolare come una fontana ed ormai ero convinta del fatto che se ne fosse accorta ma non mi importava niente ormai ed anzi mi resi conto che iniziavo a muovere il bacino ad ogni suo piu´ piccolo movimento. Si fermo´ un istante sussurrandomi:“ prima il dovere tesoro“. La lascai fare ma ormai sentivo le contrazioni del mio orgasmo giungermi alla fica ed iniziai ad invidiarla un po´ perche´ poteva vedere tutto da vicino. Per completare la visita prese il divaricatore e me lo poggio´ sulle grandi labbra cariche ormai del mio nettare. Mi sentii ancora una volta aprirmi la fica e le sensazioni che provavo erano straordinarie. Avrei potuto godere anche subito se avessi spinto un po´di piu´ ma volevo che anche lei provasse piacere nel provocarmi l´ orgasmo e attesi paziente. Prese una torcia a stilo per scrutarmi l´ utero e nello stesso momento prese uno specchietto che mi mise davanti alla fica spalancata per farmi godere di questa immagine sensazionale che mai avevo avuto la fortuna di vedere. Il mio stomaco si contraeva, sentivo I miei capezzoli diventati duri come chiodi e la mia mano libera sollevato il top ando´ ad infilarsi al di sotto per afferrarmi prima un seno e poi l´ altro. Mi massaggiavo dolcemente stringendomi e stuzzicandomi I capezzoli riprendendo a gemere sempre piu´ forte con la voglia di sborrarle addosso. Mi guardavo la tana buia illuminata da quel piccolo lumicino che si spostava da destra a sinistra dentro la mia fica fin quando appena tiratolo fuori ed accortasi quanto fosse pieno dei miei umori, sorridendo mi disse : „stai impazzendo dalla voglia vero?“. Non potevo far altro che annuire continuando a stringermi I capezzoli e muovere il bacino verso di lei. Poggio´ gli arnesi sul tavolino accanto a lei, si sfilo´ il guanto dalla mano destra che poco prima mi era stata dentro la fica e con le mani stavolta scoperte mi allargo´ ancora le labbra della fica e si avvicino´ dandomi un bacio proprio in mezzo. Stavo per impazzire dal piacere, sentivo le sua labbra sulla mia fica, sentivo I suoi denti sul mio clitoride e le sue dita che mi allargavano sempre di piu´. Tiro´ fuori la lingua che inizio´ a saettarmi sulla fica e dentro di essa e sul clitoride. Mi stringevo ancora piu´ avidamente I capezzoli in preda ormai a spasmi orgasmici che non avrei potuto controllare. Le poggiai l´ altra mano sulla testa iniziando a ruotarla sulla mia fica sempre piu´ velocemente e la sua lingua nello stesso istante mi faceva vedere le stelle del paradiso. Mi contraevo, sentivo il clitoride scoppiarmi e la fica sgocciolare quantita´ incredibili di nettare che subito la sua bocca avida aspirava senza lasciarne traccia. Stavo godendo, sentivo l´ orgasmo montarmi come non mai e ad ogni colpo della sua lingua rispondevano le mie dita che torturavano I miei capezzoli che sentivo esplodere. Mi stava titillando il clitoride con una grazia ed una dolcezza mai provata nelle altre esperienze con le mie amiche ed I gemiti ormai erano stati sostituiti da vere e proprie grida di piacere. Con la mano sulla sua testa le stringevo I capelli e la spingevo quasi volessi sentirla tutta dentro di me fino al momento nel quale mi sentii la fica penetrare da due dita che sembravano lunghissime ed esplosi in un urlo di piacere che non si placo´ rapidamente. Le sue dita si muovevano ritmicamente dentro la mia fica ruotando contro le pareti vaginali fino ad arrivare a toccare l´ utero ed il mio orgasmo stava ancora sgorgando flussi di miele che colava dalle sue dita e sulle sue labbra sempre pronte a succhiarmi ogni goccia. Nonostante le mie urla e le mie contrazioni Anna non si fermava ed anzi spingeva piu´ forte le sue dita dentro di me continuando a leccarmi e stuzzicarmi il clitoride come se volessse consumarlo, ma cosi´ facendo mi provoco´ un secondo travolgente orgasmo lunghissimo e straordinariamente potente che mi lascio´ tramortita con le gambe aperte su quel lettino ginecologico. Si avvicino´ alle mie labbra guardandomi negli occhi e con le sue labbra ancora viscide e piene dei miei umori mi bacio´ sulla bocca fino a mischiare le nostre salive e farmi sentire il sapore dei miei orgasmi. La guardai negli occhi e le dissi „Grazie, sei stata stupenda“. Mi sorrise baciandomi ancora, ed alzandosi da me si diresse verso la scrivania. A fatica mi risollevai ed iniziai a rivestirmi lentamente. Ero ancora stordita dalla potenza di quel secondo orgasmo che ancora sentivo pulsarmi dentro la fica. Mi avvicinai a lei prendendo dalle sue mani il certificato che aveva nel frattempo preparato e dandole un bacio sulle labbra la ringraziai ancora sussurrandole „spero di rivederti presto fuori da qui“. Lei annui´ ricambiando le mie carezze e mi accompagno´ alla porta dalla quale non sarei mai piu´ voluta uscire.

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